Inizia il recupero e la ristrutturazione di un capannone utilizzato come rimessa e magazzino, destinato a diventare laboratorio e sede principale dell’azienda.
Contemporaneamente, si inizia ad introdurre la coltivazione dei grani antichi, che per le loro caratteristiche ben si adattano alla coltivazione col metodo del biologicoche l’azienda ha da sempre portato avanti.
Al farro, il più antico dei cereali, coltivato fin dai tempi dei Sanniti, che viene reintrodotto già dal dalla fine degli anni ottanta, viene adesso affiancato anche il grano duro Senatore Cappelli, il Mais Agostinello e l’Avena tipo Genziana, oltre ai legumi tipici del Molise. Inoltre si comincia a lavorare anche sulla diversificazione con la produzione di frutta, infatti i vari alberi sparsi di varietà tipiche di mele, ciliegie, amarene e fichi vengono arricchiti da un impianto di frutti di bosco di oltre 10.000 metri quadrati tra i più grandi e sicuramente il più completo del Molise con l’inserimento di piante autoctone come il Prugnolo Selvatico o le More, ma anche novità e particolarità come le Bacche di Goji e di Aronia.